Bello non vuol dire sempre buono, a cosa ci riferiamo? Al cibo che ci propinano al supermercato, al mercato del pesce o a quello di frutta e verdure.
Basta sofisticazioni, continuano a propinarci cibo ritoccato e alla fine non siamo più in grado di distinguere quello originale dal trattato. L’ironia di tutto questo è, che cercano di renderci il cibo più bello perché siamo “noi” a richiederlo.
Consideriamo il salmone per es., il colore originario, un violaceo, scoraggerebbe l’acquisto. Per questo motivo lo ritoccano con monossido di carbonio, in modo da intensificare il colore rosato, e renderlo più appetibile. Le carni sempre più rosse, stesso meccanismo, oppure addizionate di ormoni e beta-agonisti per aumentarne la massa, ma poi avete notato quanto rimpiccioliscono in cottura?
E i farmaci che vengono utilizzati sull’animale in vita?
Possiamo acquistare, inconsapevolmente, carne imbottita di farmaci perché non vengono rispettati gli intervalli di tempo tra trattamento e macellazione.
Oppure troviamo aggiunti additivi per mascherare lo stato di alterazione, o insaccati che contengono diverse specie di carne a basso costo e tutto per far fronte ad una sempre maggiore richiesta di carne.
Possiamo acquistare pesci decongelati e venduti come freschi, o pesci di allevamento (quindi più poveri di vitamine e sali minerali) ma che sono spacciati per pesci selvatici; o con aggiunta di anilina o ammoniaca per ravvivare il colore delle branchie.
Oppure rischiamo di acquistare uova aggiunte di soda (sostanza caustica) per aumentare il ph, o aggiunte di carbonati, per correggere il cattivo odore, o con scadenze maggiore di 28 gg conservate in frigo e poi spacciate per fresche.
E infine, latte annacquato o aggiunto di perossido di idrogeno per ridurre la carica batterica, o aggiunto di soda per neutralizzare il latte inacidito; formaggi aggiunti di fecola o amido di patate per aumentarne il peso, mozzarella di bufala contenente percentuali di latte vaccino, o di latte in polvere o di caseina industriale. Formaggi duri aggiunti di formaldeide per mascherare il sapore di latte scadente e controllare la carica batterica, aggiunti di pectine o colla vinilica per aumentarne la compattezza.
In conclusione, smettiamo di chiedere cibi belli e pretendiamo cibo buono e questo lo possiamo fare con condivisioni e manifestazioni varie sui social, sui blog e sul web. In genere, visto che attraverso questi mezzi studiano i nostri gusti, tendenze e quello che ci emoziona.
Riferimenti bibliografici:
Oscar Peña-Rodas et al. – “Residual formaldehyde contents in fresh white cheese in El Salvador: Seasonal changes associated with temperature”. 2022 Aug 17;9:1647-1654. doi: 10.1016/j.toxrep.2022.08.005. eCollection 2022 – https://data.mendeley.com/datasets/ym29rnzf94/2
Keast DR et al. – “Food sources of energy and nutrients among children in the United States: National Health and Nutrition Examination Survey 2003–2006”. 2013 Jan 22;5(1):283-301. doi: 10.3390/nu5010283.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23340318/
Dott.ssa Giusy Diomaiuti